L'Università degli studi di Padova, in occasione delle celebrazioni dei suoi 800 anni, ospiterà quest'anno il XIX Convegno Nazionale del CoDAU, dal 22 al 24 settembre. Sede dei lavori saranno la splendida Aula Magna "Galileo Galilei" all'interno di Palazzo del Bo e l'Orto Botanico, altro gioiello di una delle più antiche università d'Italia.
Si tornerà, quindi, a incontrasi in presenza, dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia che ha costretto tutti a vedersi a distanza. Un'occasione davvero importante per fare il punto su numerosi temi chiave per lo sviluppo del sistema universitario italiano, dalla gestione manageriale dei fondi PNRR, all’attuazione delle misure a sostegno della Ricerca, all’innovazione tecnologica.
Il titolo scelto per questo evento, Tra storia e futuro: costruiamo l’università che ci aspetta, parla da solo.
Numerosi gli ospiti, tra cui la Ministra dell’Università e Ricerca Maria Cristina Messa, del mondo universitario, delle Istituzioni, delle imprese, che animeranno i diversi panel per disegnare l’università del futuro. Le università e gli enti di ricerca italiani sono destinatari di numerosi bandi relativi alle linee di finanziamento della cosiddetta «componente 2 della Missione 4» del PNRR e verranno presto interessati anche dai bandi che riguardano la «Missione 6» relativa alla ricerca medica.
Ma il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede anche numerose riforme che riguarderanno direttamente il sistema universitario tra cui: la riforma delle classi di laurea e delle lauree abilitanti; la riforma dei dottorati di ricerca, la riforma del reclutamento l’attuazione di misure di sostegno alla Ricerca e Sviluppo per promuovere la semplificazione e la mobilità dei docenti e dei ricercatori e la riforma della legislazione sugli alloggi per studenti.
Inoltre, le università pubbliche saranno direttamente interessate anche dai provvedimenti legati alla semplificazione della PA previsti dalla «Missione 1» del PNRR. Queste riforme e, soprattutto, la capacità di costruire e gestire i progetti collegati, disegneranno il sistema universitario del futuro e, quindi dell’intero Paese.
“Le risorse economiche sembrano non essere più un problema” spiega Alberto Scuttari, Presidente del CoDAU “mentre lo stanno diventando le competenze, le strutture e il sistema delle regole. Il focus si sposta dagli strumenti agli obiettivi e al rispetto delle loro tappe: rafforzare la ricerca in sinergia tra università e imprese, sostenere i processi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, potenziare le infrastrutture, il capitale umano e le competenze. Il 2022 è, quindi, un anno di svolta per gli atenei e per gli enti di ricerca italiani. Potremmo identificare il termine del cambiamento come passaggio dal gioco in difesa al gioco in attacco, oppure come il passaggio dalla navigazione sotto costa alla navigazione in alto mare. In questo quadro è fondamentale che gli atenei dispongano di più management con adeguata qualificazione”.
Durante i lavori verrà presentata in anteprima una ricerca condotta da Deloitte per il CoDAU, che inquadrerà le competenze espresse e attese del personale degli atenei (incluse digitale e soft skills). Della necessità di sviluppare nuovi percorsi formativi per arricchire e far evolvere le professionalità di tutti coloro che operano nei nostri atenei, d'altra parte, se ne parla già da tempo. Ma è giunto il momento di fare sistema tra tutti gli enti, le istituzioni e le associazioni del settore per dare attuazione ad un piano concreto di sviluppo per la valorizzazione delle professionalità che operano e che opereranno nelle nostre università, incrementando le iniziative di formazione continua, di networking e di scambio di esperienza e best practices.
Il Convegno si concluderà sabato 24 settembre, con la sintesi dei lavori.
Programma scaricabile dal sito del CoDAU