L'università Ca' Foscari Venezia vola in alto nelle classifiche europee per numero di borse Marie Curie vinte. Con 17 ricercatrici e 13 ricercatori, originari di 14 paesi del mondo che hanno scelto Ca’ Foscari come istituzione ospite, l'ateneo veneziano si posiziona, infatti, al quarto posto al pari di Cambridge nelle classifiche europee. Un ateneo sempre più prestigioso e attrattivo per chi vuole fare ricerca nel nostro paese.
Continuando a battere i propri record, nei giorni scorsi l’ateneo ha festeggiato il finanziamento di 30 nuove borse ‘Marie Skłodowska-Curie’, per un totale di 7 milioni di euro di fondi europei nel prossimo triennio. In competizione (il bando è uscito nel 2020 pre-Brexit) c’erano 11.573 candidature di studiosi da tutto il mondo, ma solo 1.630 hanno ottenuto il finanziamento, che nel complesso ammonta a 328 milioni di euro. In Italia sono 156 i finanziamenti totali.
Prestigiosi anche i partner delle 21 Global Fellowship Cafoscarine: si va dalla University of Nevada, Reno alla University of Maine (USA), alla University of California at Berkeley, alla The University of North Carolina, alla Johns Hopkins Baltimora alla Harvard University, alla Columbia University, alla Kyoto Sangyo University (Japan), alla Standford University per citarne solo alcune.
Il programma della Commissione europea intitolato alla celebre studiosa Marie Skłodowska-Curie, prima donna premio Nobel, seleziona e finanzia annualmente i talenti più promettenti offrendo loro l’opportunità di condurre un proprio progetto scientifico spostandosi tra istituzioni e paesi.
«È davvero una grande soddisfazione questo risultato, con cui Ca' Foscari si conferma fra i primi atenei in Europa nell'attrarre i talenti della ricerca - commenta la Rettrice Tiziana Lippiello - Un risultato che è il frutto dei nostri continui investimenti per lo sviluppo della carriera di giovani ricercatrici e ricercatori. L'internazionalizzazione continua a essere un asse portante di Ca' Foscari e la compresenza di studiose e studiosi di ogni nazionalità un elemento di grande stimolo per lo sviluppo della ricerca innovativa. Mi fa doppiamente piacere perché ciò avviene in un contesto come quello veneziano, da sempre incrocio di civiltà, e in un momento complesso come quello attuale. Cresce dunque la nostra comunità scientifica e con essa anche l'interesse per la nostra città, in linea con la sua tradizione cosmopolita»
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