Migliora la qualità della ricerca italiana

Roma, 20 luglio 2022
ANVUR VQR presentazione 20 luglio 2022
Fondamentale il contributo dei nuovi ricercatori

 

Sostanziale miglioramento della qualità della ricerca prodotta dalle Università e dagli Istituti di ricerca italiani, con un ruolo decisivo svolto dai giovani ricercatori, e la conferma di un processo di avvicinamento verso la qualità di tutte le istituzioni di ricerca. Sono questi i principali risultati che emergono dall’analisi di dettaglio – a livello di singoli Dipartimenti e di singole Aree scientifiche – del terzo esercizio di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR), relativo al periodo 2015-2019, che sono stati presentati oggi a Roma dall’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) nel corso di un evento al quale ha partecipato anche il Ministro dell’Università e della Ricerca (MUR), Maria Cristina Messa, il presidente della Conferenza dei rettori Ferruccio Resta e della Conper Antonio Zoccali.

Il presidente Anvur, Antonio Uricchio ha espresso “viva soddisfazione per il completamento della nuova VQR, ringraziando il personale della agenzia, gli esperti valutatori, selezionati attraverso sorteggio pubblico, gli 11000 revisori esterni e poi le 130 istituzioni valutate che hanno conferito 600 casi di terza missione e 183.000 lavori scientifici (rispetto ai 118.000 del precedente esercizio), curati da oltre 65.000 ricercatori. Un processo complesso, delicato, impegnativo, svolto in piena trasparenza e soprattutto un contributo prezioso per promuovere il valore della qualità nella ricerca e nel reclutamento dei giovani studiosi”.

Oltre a fornire una rappresentazione particolarmente ricca della ricerca italiana, i risultati della VQR sono utilizzati dal MUR per ripartire, già dal presente anno, l’80% della parte premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) e per individuare i Dipartimenti degli Atenei statali italiani che stanno competendo per ottenere un importante finanziamento straordinario, destinato a sostenere un progetto di ricerca e sviluppo quinquennale di eccellenza, secondo quanto previsto dalla Legge 232 del 2016.

L’esercizio di Valutazione della Qualità della Ricerca 2015-2019 (di seguito VQR3) è stata una delle attività fondamentali svolte dall’ANVUR da settembre 2020 a luglio 2022. L’attività è stata pienamente condivisa con tutto il Consiglio Direttivo ANVUR composto da Alessandra Celletti, Marilena Maniaci, Menico Rizzi, Massimo Tronci, Antonio Uricchio, con il Direttore dell’ANVUR Daniele Livon, e con il Dirigente ANVUR dell’Area Ricerca Marco Malgarini. Alessandra Celletti, oltre ad aver assunto la responsabilità dell'esercizio, ha accompagnato l’attività delle aree di Scienze matematiche e informatiche, Scienze Fisiche e Terza missione; Menico Rizzi ha seguito le aree di Scienze chimiche, Scienze della terra, Scienze biologiche, Scienze mediche, Scienze agrarie e veterinarie; Massimo Tronci si è occupato delle aree di Architettura, Ingegneria civile, Ingegneria industriale e dell’informazione; Marilena Maniaci ha seguito le aree di Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche, Scienze storiche, filosofiche e pedagogiche, Scienze politiche e sociali e Antonio Uricchio le aree di Scienze psicologiche, Scienze giuridiche, Scienze economiche e statistiche, Scienze economico-aziendali, Terza missione.

L’OBIETTIVO DELLA VQR 2015-2019

“La VQR 2015-2019 – ha spiegato Alessandra Celletti, vicepresidente dell’ANVUR, che ha coordinato l’attività di valutazione – ha l’obiettivo di fornire un panorama generale della ricerca che attualmente viene svolta nel nostro Paese. Tale fotografia viene ottenuta a valle di una complessa procedura di valutazione di centinaia di migliaia di prodotti, riferiti ad un numero elevato di ricercatori e di Istituzioni coinvolte nell’esercizio. Il quadro che si ottiene da tale valutazione mostra numerosi aspetti positivi. Tra questi ricordiamo l'osservazione che il sistema della ricerca italiano è sempre più attento alla qualità nella promozione e nel reclutamento di giovani ricercatori. Si tratta di una considerazione importante per il futuro della ricerca italiana e ci auguriamo che la tendenza positiva continui anche nei prossimi anni”.

I NUMERI DELLA VQR 2015-2019

La VQR 2015-2019 ha coinvolto oltre 130 Istituzioni (Università statali e non statali, Università telematiche, Enti di Ricerca, Istituzioni che si sottomettono volontariamente alla valutazione. Il numero molto alto di prodotti da valutare conferiti dalle Istituzioni interessate ha richiesto il coinvolgimento nella valutazione di un numero molto elevato di esperti italiani e stranieri, provenienti da tutte le aree disciplinari. Agli studiosi impegnati come valutatori si devono aggiungere assistenti per ogni area disciplinare, funzionari dell’ANVUR, personale dedicato all'analisi statistica dei dati, nonché tecnici per l’elaborazione della piattaforma dedicata al conferimento dei prodotti e alla gestione delle valutazioni. Le pubblicazioni scientifiche valutate (articoli, monografie, contributi in volume, brevetti ecc.) e selezionate dalle stesse istituzioni, sono state circa 183.000 rispetto alle circa 118.000 presentate nella precedente VQR; sono stati inoltre valutati oltre 600 casi di studio relativi alle attività di Terza Missione. I ricercatori accreditati sono stati circa 65.000. È aumentato anche il numero delle Università che sono state valutate, salite a 98 (4 in più dell’esercizio precedente), e degli Enti di Ricerca, 14 in totale (2 in più rispetto alla VQR 2010-2014), mentre sono diminuite, scendendo a 22 (4 in meno del precedente esercizio), le Istituzioni che volontariamente si sono sottoposte alla valutazione. I lavori sono stati suddivisi tra 18 Gruppi di Esperti della Valutazione (GEV), complessivamente composti da circa 645 ricercatori provenienti da Istituzioni italiane e internazionali, afferenti a diverse aree disciplinari. Nella valutazione sono stati inoltre coinvolti oltre 11.000 esperti esterni, anch’essi sia italiani che stranieri.

NOVITA’ DELLA VQR: LA VALUTAZIONE DELL’IMPATTO DEI DOTTORATI

Questo esercizio valutativo ha rivolto una specifica attenzione ai prodotti dei ricercatori in servizio presso le Istituzioni valutate nel periodo coperto dalla VQ3, che avevano conseguito il titolo di Dottore di ricerca nel periodo 2012-2016. Per la prima volta, tale valutazione contribuisce alla parte premiale del FFO attribuita sulla base dei risultati della VQR. In particolare si è intesa premiare la capacità delle istituzioni di effettuare formazione dottorale di alto livello, attribuendo la valutazione ottenuta dai prodotti dei ricercatori che hanno partecipato all'esercizio ai diversi atenei che hanno concorso alla loro formazione. L’elemento di innovazione consiste nell’idea di valorizzare l’attività formativa del Dottorato di ricerca anche valutandone il futuro impatto in termini di qualità della ricerca condotta nelle istituzioni presso le quali i Dottorandi sono stati inseriti.

GLI INDICATORI DI QUALITÀ E DI QUANTITÀ

Per l’analisi e la restituzione dei risultati sono state utilizzate due tipologie di indicatori, R e IRAS, declinabili a livelli diversi (Istituzione, Dipartimento, Area) e con riferimento a diversi sottoinsiemi (personale permanente, ricercatori neoassunti o promossi, dottori di ricerca reclutati in Università o Enti di ricerca). R è un indicatore qualitativo che misura la qualità dei prodotti dell’Istituzione rispetto alla qualità media di tutte le Istituzioni, tenendo conto del peso delle diverse aree scientifiche nella specifica Istituzione. IRAS è un indicatore quali-quantitativo, che misura la qualità dei prodotti valutati tenendo conto anche della dimensione (numero totale di prodotti) dell’Istituzione. Nel rapporto sono presentate tabelle separate per Università, Enti di Ricerca vigilati dal MUR e altre Istituzioni che hanno partecipato volontariamente alla VQR3. Utilizzando un’appropriata combinazione degli indicatori con i pesi stabiliti dal Bando, a ogni Istituzione è stato associato un indicatore finale di qualità della ricerca, denominato IRFS. La somma dei valori dell’indicatore su tutte le Istituzioni appartenenti a un insieme omogeneo (Università statali, non statali, EPR, Istituzioni volontarie) è pari a cento.

I PRODOTTI DELLA RICERCA ITALIANA SCELTI DALLE ISTITUZIONI PER LA VALUTAZIONE

Dal confronto con i due precedenti esercizi di valutazione si osserva che le istituzioni della ricerca hanno scelto di conferire più articoli scientifici, rispetto ad altri prodotti come, per esempio i brevetti. La percentuale di articoli aumenta costantemente tra le successive VQR, passando dal 73,5% della VQR1 al 78,0% della VQR2 e all’86,5% dell’attuale VQR3. Diminuiscono invece le monografie, i contributi in volume e le curatele che, complessivamente, scendono dal 19,9% della VQR1 al 17,8% della VQR2 e infine all’11,7% della VQR3. Anche i contributi in atti di convegno scendono progressivamente dal 5,8% al 3,3%, fino all’1,1% nella VQR3. Il numero di brevetti, già basso nella VQR1 (0,2%), scende ulteriormente nella VQR2 (0,1%) ed è molto limitato nella VQR3 (0,03%). Occorre ricordare che i prodotti conferiti per la valutazione sono scelti dalle stesse Istituzioni.

AUMENTANO LE ATTIVITÀ DI TERZA MISSIONE

“Grazie alla valutazione dei casi di studio – commenta ancora Alessandra Celletti – si osserva una crescente attenzione delle Istituzioni nei confronti della Terza Missione, ovvero verso le attività che si rivolgono ai territori e che vedono le Istituzioni protagoniste dello sviluppo sociale, economico e culturale del Paese”. I risultati relativi alle attività di Terza Missione mostrano un’ampia dedizione delle Istituzioni alla divulgazione (Public Engagement), con circa un terzo di casi di studio sul totale di quelli presentati; segue la creazione di strutture di intermediazione e trasferimento tecnologico, a poca distanza dalla produzione di beni pubblici di natura sociale ed educativa e alle politiche per l’inclusione.

Fonte: Ufficio stampa ANVUR, Emanuele Perugini

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