Per il terzo appuntamento della venticinquesima stagione dei Mercoledì della cultura, la scrittrice, matematica e accademica italiana Elisabetta Strickland terrà una lezione dal titolo Donne e scienza: luci e ombre.
L'incontro è in programma mercoledì 11 dicembre alle ore 18.15 al caffè letterario LiberaMia (via degli Scardassieri 42, L'Aquila).
L'ingresso è gratuito ed è prevista una diretta streaming alla quale si potrà accedere dalla pagina www.univaq.it/live .
Un modo efficace per far capire quanto è stata tortuosa la strada che hanno dovuto percorrere le donne nelle scienze è offerto dalla storia del Premio Nobel: in più di 120 anni solo venticinque donne hanno avuto questo ambito riconoscimento, 26 premi in tutto calcolando che Marie Curie ne ha vinti due, uno per la fisica nel 1903 e uno per la chimica nel 1911. Dal 1901 al 2024 gli uomini scienziati ne hanno vinti più di 600. È quindi evidente che il divario di genere è particolarmente marcato nelle scienze: sono infatti tante le donne che hanno dato lustro alla conoscenza umana, vincitrici o no di Nobel per le discipline scientifiche; eppure alcune di esse, pur avendo contribuito in modo decisivo al progresso scientifico in differenti campi del sapere e della ricerca, non hanno ottenuto questo ambito riconoscimento o addirittura hanno visto premiati per ricerche analoghe i loro colleghi.
Per quanto riguarda la matematica, che non è contemplata come disciplina da Nobel, uno dei casi più eclatanti è offerto da Emmy Noether: straordinaria ricercatrice e fondatrice dell’algebra moderna, nata ad Erlangen in Germania alla fine dell’Ottocento, fu una donna estremamente interessante, così carismatica da tenere testa ai più famosi matematici del suo tempo, docenti o visitatori dell’Università di Gottinga. In quanto ebrea, durante il nazismo fu costretta ad abbandonare il suo paese per gli Stati Uniti, dove morì poco dopo a 53 anni per le conseguenze di un intervento chirurgico. Albert Einstein scrisse nel necrologio sul New York Times: “Fräulein Noether è stata il più significativo genio matematico mai nato da quando le donne hanno accesso a una educazione superiore”. Eppure, essendo donna, non ebbe mai una cattedra universitaria.
Elisabetta Strickland è matematica, scrittrice e accademica italiana, già professoressa ordinaria di Algebra, ora docente d’onore nel Dipartimento di Matematica dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Nel corso della sua carriera ha trascorso lunghi periodi di ricerca all’estero, ed ha tenuto conferenze in numerosi convegni internazionali.
È stata la prima donna eletta Vice-Presidente dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica (2007-2015). Dal 2014 al 2021 è stata membro della Women in Mathematics Committee (WIM) della European Mathematical Society e dal 2016 è Ambasciatrice per l’Italia della Committee for Women in Mathematics (CWM) della International Mathematical Union. È presidente Onorario del Comitato Unico di Garanzia di Ateneo, e co-fondatrice del Gender Interuniversity Observatory sugli Atenei statali della Capitale, attivo dal 2009.
Ha pubblicato articoli scientifici e racconti su riviste italiane e straniere ed è autrice di libri di narrativa, tra cui il saggio “Scienziate d’Italia”, (Donzelli, 2011), ‘The Ascent of Mary Somerville in 19th Century Society” (Springer International 2016), e nel 2024 “Le madri di idee. Le donne scienziate e il Premio Nobel”, (Nemapress Edizioni) e “Emmy Noether. Vita e opere della donna che stupì Einstein” (Carocci Editore).
Nel 2013 è stata insignita dall’Amministrazione Capitolina del Premio “Donne eccellenti di Roma”.
In suo onore l’asteroide 2002 TU 97 è stato denominato 113673 Bettystrickland.
I mercoledì della cultura sono una rassegna curata da Adriano Angelucci, Marcello Crucianelli, Marco Di Francesco, Alice Lemmo e Marco Segala.