Dalle intricate danze delle api ai canti melodiosi delle balene, il regno animale è pieno di affascinanti modi di comunicare. La comunicazione animale, che va ben oltre il semplice linguaggio verbale, è un sistema complesso e diversificato che permette agli animali di interagire tra loro, trasmettere informazioni e sopravvivere nel loro ambiente. Ogni specie ha sviluppato un sistema di comunicazione unico, adattato alle proprie esigenze e al proprio ambiente. L'esigenza di comunicare per sopravvivere coinvolge tutti, dai batteri alle balenottere: indipendentemente dalle dimensioni, la natura mostra una grande varietà di sistemi e strategie di comunicazione.
Il 30 aprile 2024 alle 10.30 presso il Museo di Fisica del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell'Università degli Studi di Napoli Federico II ci si potrà immergere in questa meravigliosa complessità. Quattro relatori d'eccezione accompagneranno i presenti in un viaggio straordinario alla scoperta del mondo che ci circonda. Dopo i saluti del Direttore del Centro Musei, Piergiulio Cappelletti, Danilo Russo introdurrà nel regno della comunicazione animale. Attraverso esempi concreti, aiuterà a comprendere l'eterogeneità delle strategie messe in campo dalle diverse specie per "parlare" tra loro.
Seguirà l'intervento di Donato Giovannelli che farà "ascoltare l'invisibile". Mostrerà come i microscopici batteri comunicano tra loro, svelando un mondo affascinante e poco conosciuto. Subito dopo il collegamento con l'Africa per raggiungere Federico Romani. Esperto di bioacustica, spiegherà come utilizzare questo approccio per interpretare il comportamento degli animali, fornendo esempi concreti.
Infine, Emanuela Granata parlerà di un caso studio molto particolare: i gracchi corallini. Questi uccelli sembrano vocalizzare in un dialetto "cilentano". La dottoressa Granata spiegherà come e perché si sviluppano i dialetti negli uccelli.
L'incontro sarà moderato da Roberta Improta e patrocinato dall'Associazione ARDEA, ASNU e AnEcoEvo, Laboratory of Animal Ecology and Evolution, Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli Federico II.